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Sono troppo caotica per definirmi in poche parole, ma come diceva Nietzsche "bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante"...

sabato 28 marzo 2009

Obiettori del Pelo

http://metilparaben.blogspot.com/2009/03/obiettori-del-pelo.html

Riporto qui di seguito, il testo di un post di questo blog, perché la vicenda raccontata ha dell'incredibile... Io sono rimasta allibita. Insomma capisco essere Obiettori su questioni etiche, anche se a volte (molte volte) non condivido queste scelte; ma questa scelta da quale assurda moralità/etica/filosofia deriva????
[11.59.49] XXX scrive: Ieri, ore 16.30. Ospedale YYY (noto ospedale romano, n.d.r.), appuntamento per visita ginecologica periodica e relativo pap-test. La consueta attesa. Poi entro.
[12.00.07] Alessandro scrive: ok.
[12.00.17] XXX scrive: Anamnesi, compilazione scheda, formalità di routine.
[12.00.23] Alessandro scrive: ok
[12.00.57] XXX scrive: "mi accomodo".
[12.01.08] Alessandro scrive: ...
[12.01.15] XXX scrive: primo medico: donna sui 45
[12.02.00] XXX scrive: "mi spiace signora, io non posso visitarla, credo si renda conto del perché!"
[12.02.07] Alessandro scrive: ?
[12.02.11] XXX scrive: io, faccia a forma di punto ?
[12.02.17] Alessandro scrive: ecco, appunto
[12.02.32] XXX scrive: dico che non ne ho idea.
[12.02.46] Alessandro scrive: (mi alzo 3 minuti, tu scrivi, torno subito)
[12.05.01] XXX scrive: e questa: "Lei è depilata e io non posso visitarla perchè infrangerei non solo l'etica professionale ma anche la morale e la mia coscienza".
[12.05.41] XXX scrive: io incredula e, forse, anche se solo per un attimo imbarazzata...
[12.05.45] XXX scrive: poi: "dottoressa può spiegarmi meglio perchè mai lei si rifiuta di visitarmi?"
[12.08.32] XXX scrive: "Come le ho detto lei è glabra, certamente non a causa di terapie o disfunzioni di alcun genere, pertanto il suo stato non può essere se non indicazione di sue scelte di vita particolari da noi medici obiettori assolutamente inaccettabili".
[12.09.27] XXX scrive: "Scusi?"
[12.15.57] XXX scrive: lei mi sta dicendo che si rifiuta di visitarmi e di farmi il pap test perchè lei è obiettrice? Lasciamo per un attimo da parte tutto quello che penso su un medico obiettore di coscienza, non le sto LEGITTIMAMENTE chiedendo la RU-486 che lei sarebbe obbligata a prescrivermi, non le sto LEGITTIMAMENTE chiedendo di praticare un aborto, cosa che lei non potrebbe mai rifiutarsi di fare, le sto LEGITTIMAMENTE chiedendo (con tanto di pagamento ticket SSN) di EFFETTUARE UNA VISITA DI CONTROLLO SU UNA DONNA di 41 ANNI.
[12.16.38] XXX scrive: e questa: "Io non la visito, la prego di andare".
[12.17.15] XXX scrive: a questo punto ho chiesto di parlare con un altro medico e con il responsabile del reparto
[12.20.03] XXX scrive: dopo venti minuti durante i quali non mi sono mossa dalla stanza delle visite (nonostante i numerosi inviti ad aspettare fuori, scortesi prima, arroganti dopo e offensivi infine) arriva l'altro medico: uomo 40enne più o meno
[12.22.22] XXX scrive: la collega lo informa del gravissimo problema etico e di coscienza che si è trovata a fronteggiare e lui: hai verificato bene che sia completamente glabra? (della serie vojo vede' pur'io se c'ha la pelliccia o no mhhh)
[12.25.37] XXX scrive: insomma la dottoressa ha giurato sullo stato della presenza o meno di MIEI PELI e lui, rivolgendosi a me: signora, lei è una bella donna, le sue scelte sessuali non ci riguardano, è vero, ma il suo STATO è contro la morale e contro la nostra etica professionale quindi si rivolga ad un altro ospedale.
[12.27.42] XXX scrive: Tralasciando il fatto che mi hanno implicitamente dato più volte della mignotta e mi hanno anche presa per un braccio per farmi uscire mentre attendevo the second opionion...
[12.29.47] XXX scrive: Ho dato fuori da matti: sì, faccio la mignotta, quindi voi non fornite assistenza ginecologica alle mignotte?
[12.32.20] XXX scrive: vabbè insomma ho sbraitato come una bestia impazzita, ho minacciato denunce di ogni genere, ho detto che se entro dieci minuti non fossi stata visitata si sarebbero trovati giornalisti e telecamere ovunque, ho detto di tutto, non hai idea
[12.32.30] XXX scrive: ero fuori di me
[12.32.33] Alessandro scrive: immagino
[12.32.46] XXX scrive: mi hanno anche offerto il rimborso del ticket
[12.33.17] XXX scrive: CAZZO e allora scrivetelo alla cassa che se non 'c'hai i peli non hai diritto neanche alla prevenzione
[12.34.19] Alessandro scrive: sono allibito
[12.34.59] XXX scrive: si sono fatte le 20.30 e alla fine il direttore del reparto è arrivato... probabilmente dal suo studio privato là a due passi dove visita per 250 euro a botta
[12.35.57] XXX scrive: ed è proprio questo che mi ha detto: signora finiamola qua, lei deve rispettare i medici obiettori, comunque sia io ora la visito e le faccio il pap-test
[12.36.08] Alessandro scrive: non ci posso credere
[12.36.47] XXX scrive: però la prossima volta le consiglio di venire a studio da me, oppure di rivolgersi ad una struttura diversa dal YYY.
[12.37.43] XXX scrive: si infila i guanti e mi dice: si accomodi, prego (mignotta)
[12.40.53] XXX scrive: cmq alla fine mi sono rifiutata di farmi visitare e sono uscita dicendo "dovete solo vergognarvi tutti". E mi vergogno anche io, non di essere una mignotta, ma di vivere in questo schifo di paese
[12.48.32] XXX scrive: (ho dimenticato un piccolo particolare, o forse più di uno, ma questo è divertente: il secondo medico (quello che non ha potuto sbirciare) mi ha dato una grande opportunità: "senta facciamo così, prenda un appuntamento tra 15 giorni, quando magari sarà più (finto imbarazzo) a posto, le assicuro che la visiterò io personalmente".


mercoledì 25 marzo 2009

Fatalità...

Attenti tutti ai mezzi agricoli e a un'allergia inconsapevole :D

sabato 21 marzo 2009

Ogni tanto ci vuole...

Lungi da me voler fare un post sdolcinato in cui il tono di fondo è “sono felice, sono circondata d'amici e la vita è bella” (che è piuttosto discutibile, come cosa...); ma a volte, non si riesce a ringraziare come vorremmo le persone che ci stanno vicino.

Quindi questo post nasce dal mio sentimento di gratitudine verso delle persone che definirei amici. Non siete obbligati a continuare la lettura, qualche riferimento sarà criptico per voi (posso comunque dare spiegazioni).


Grazie ai miei amici:

  • a Francesco che per rendermi in grado di disegnare il suo fumetto mi semplifica la sceneggiatura (e si incasina lui, per scriverla);

  • a Giulia che dopo sei mesi che non ci vedevamo ha visto una conigliolina (Pasticca), ha pensato e me e mi ha fatto un regalo;

  • a Antonio che c'è sempre, e che quando gli dico che sono depressa, mi invita fuori;

  • a Khaleda che mi scrive regolarmente “Ciao! Come va? Come stai?”, perché non ci incontriamo mai;

  • a Fabio che sopporta i miei sbalzi d'umore e trova normale farmi dei regali;

  • a Davide che continua a scrivermi mail chilometriche, nonostante la distanza, nonostante gli anni che passano, nonostante tutto;

  • a Filippo che quando gli chiedo se prendiamo la sua o la mia auto, risponde sempre la sua;

  • a Francesco che viene al cinema con me;

  • a Antonio e alla Sam che sono disposti a ricorrere alla violenza pur di proteggermi;

  • a Zizzi che mi ha impostato come messaggio iniziale del cellulare la frase “Zizzi ti voglio trombare”;

  • a Sascia che ci allietava durante filosofia con le avventure di Vladimiro (il suo gatto) e il gioco “trova dove ti ho disegnato un pisello”;

  • a Tommaso che sa tutte le canzoni di Elio e le Storie Tese e che le cantava con me durante le mattine a scuola;

  • a Daniele che mi ha promesso un giro sulla sua Cinquina d'antiquariato;

  • alla Sam che, nonostante non voglia, mi sta insegnando il francese;

  • a Elvira che durante le ore di buco (o filosofia -.-) era la mia compagna per la briscola e lo scopone scientifico;

  • all'Irene che “Mi piego, ma non mi spezzo”, “e a noi?!?!”;

  • a Filippo che ci cucina sempre cose buonissime;

  • a Adriano che mi diceva buongiorno con una linguaccia attraverso il finestrino della Sita, mentre io ero alla fermata;

  • all'Undo che si fa coinvolgere e mi coinvolge sempre in piani diabolici e machiavellici;

  • a Fabio che si trattiene a Firenze per prendere la mia Sita e non farmi tornare da sola;

  • a Davide che mi fa sempre morire dal ridere con i suoi racconti;

  • a Giulia che mi chiama perché vuole dei consigli da me;

  • a Zizzi che ha implementato i miei gusti musicali;

  • a Antonio che è sempre disposto ad aiutarmi e pensa pure di rompermi le palle;

  • all'Irene perché, fra noi, ci chiamavamo Kurt (lei) e Dave (io);

  • a Francesco che mi fa leggere un sacco di fumetti bellissimi;

  • a Tommaso con il quale ho preparato l'esame di maturità, bevendo milioni di caffè;

  • ...


Per tutte queste “piccolezze” e per tante altre cose, io sono contenta di avervi incontrato. Grazie.

venerdì 20 marzo 2009

Delicious

Ehi, ci sono riuscita anch'io a infilarmi su Delicious :D

http://www.delicious.com/Wilen35

Visto che ho formattato da poco, non ho rimesso tutti i miei Segnalibri, quindi anche qui sono a metà -.-

giovedì 19 marzo 2009

mercoledì 18 marzo 2009

L'arte del cibo


Avete mai visto la trasmissione “Eat Parade a Tavola” che viene trasmessa dopo il TG dell'ora di pranzo, la domenica su Rai Due?!No?

Sappiate, allora, che a quella trasmissione collabora un grande personaggio fiorentino: lo chef Fabio Picchi.

Quest'illustre signore partecipa al programma con le sue ricette. E fin qui tutto normale. La cosa buffa è che le sue ricette, nel 98% dei casi, iniziano con frasi del genere: “Avete del lesso avanzato?, una crosta di formaggio che sta per ammuffire, in frigo?, si?, bene! Allora tirate fuori tutto e prepariamo un piatto che vi farà leccare i baffi...” (da leggersi con uno spiccato accento fiorentino).

E qui, uno può pensare “Ocche ll'è grullo questo??!!”, ma sbaglierebbe clamorosamente. Infatti, il Sig. Picchi riesce a stimolarvi il riflesso Pavloviano alla salivazione (per gli amici, acquolina in bocca) già mentre vi espone la ricetta, anche se il piatto riguarda il cibo che odiate di più.

Ma non è solo la poesia con cui parla del cibo, è anche l'effettiva semplicità delle ricette (sperimentate da me e il mi' babbo, in più di un'occasione -.-), presentate sempre con una solarità e un calore tipici della personalità dello chef, che incantano il telespettatore. Il quale si sente pronto a mangiare anche cose odiate o ritenute semplicemente schifose.

Ovviamente, oltre che seguire scrupolosamente “Eat Parade” e cucinare secondo le sue ricette, noi fiorentini siamo fortunati (e oserei dire, onorati), perché il ristorante “il Cibreo”, in via Verrocchio, è del suddetto (e da me osannato) Chef, per cui possiamo andarci a strafogare da lui quando vogliamo...




Per maggiori informazioni su quest'uomo:

domenica 15 marzo 2009

Il Volontariato: perchè non farlo.

Visto che la Valanzano ha detto che il volontariato in associazioni di stampo sanitario ci porta dei crediti, vorrei dare alcune indicazioni su chi pensa di andare a infilarsi in questo ginepraio ora.

Premesso che sono ormai più di quattro anni che sono una volontaria e che adoro farlo, ci sono degli aspetti molto negativi, a cui spesso non si pensa.

Innanzitutto, può sembrare scontato, ma è un sacrificio.

Sacrificio di tempo, soprattutto, ma è anche un impegno che pretende una grande forza di volontà. Mi spiego meglio: voi vi scegliete un turno settimanale, tipo il sabato mattina (08-14, di solito). Non è carino se poi non potete rispettarne gli orari (arrivare tardi) e lo svolgimento (non arrivare affatto). Inoltre esistono sabati che possono essere delle feste comandate: Natale, vigilia di Pasqua, Due Giugno, Primo Maggio ecc, ecc. quest'eventualità non vi giustifica le assenze. Non voglio dire che è un impegno inderogabile e al quale non potete assolutamente mancare, ma non potete nemmeno partire con l'idea che, tanto se è festa, oppure se i miei amici vanno al mare, non vado a fare il turno. Quando proprio non potete far a meno di saltare il turno, però, abbiate la decenza di avvertire l'associazione almeno qualche giorno prima. Così si organizzano per rimpiazzarvi. Lo stesso vale se volete cambiare turno.

Il volontariato dà grandi soddisfazioni, ma se fatto con cognizione di causa. Quindi non iscrivetevi a una qualunque associazione solo per i crediti universitari.

Riguardo alla forza di volontà, invece, si tratta di capire bene e fin da subito, che non potrete fare immediatamente quello che vi garba di più (tipo guidare l'ambulanza o fare il BLSD per usare il defibrillatore -che in realtà si usa da solo-). Dovrete fare un po' di gavetta.

Primo, per essere in grado di fare meglio quello che è più complicato; secondo, perché se siete degli esaltati vi smontate subito (perché il volontariato si basa sulla dote dell'Umiltà); terzo, alcune esperienze vi faranno bene all'anima.

Si, all'inizio sarete solo dei Volontari Soccorritori di Primo Livello (almeno se entrate alla Misericordia vi chiamano così, ma le gerarchie son tutte simili), che verranno utilizzati, genericamente, per ricoveri e dimissioni, cioè Ordinare Non Urgenti, come terzi nelle Ordinarie Urgenti (per gli amici Delta), per accompagnare e riprendere i dializzati, o altri Viaggi Sociali. Cose tranquille insomma. Questo vi permetterà di vedere la realtà sanitaria in un'ottica nuova. Potrete, infatti, rapportarvi in maniera particolare (se non unica) con Operatori Sanitari e Pazienti. Infatti gli operatori sanitari, tenderanno a trattarvi come semi colleghi e i pazienti vi racconteranno vita morte e miracoli come se foste operatori sanitari. I dializzati, si solito, sono i più socievoli e quelli che vi racconteranno esperienze di vita spesso grandiose. Anche con quelli che devono fare delle sedute di fisioterapia e che avranno bisogno dell'associazione per molto, tenderanno a legare con il volontario che li accompagnerà. A volte, però, sarete costretti a sentire racconti agghiaccianti o a vedere persone emotivamente distrutte. Non sono cose piacevoli da affrontare, ma possono essere visti come un ottimo allenamento per il nostro futuro di professionisti. Bisogna avere un gran coraggio e una grande dote di volontà.


A fare volontariato ci sono anche altri volontari (ma va?), spesso sono anziani, che magari, possono sbagliare alcune cose: non bisogna mai aggredire un altro volontario, soprattutto davanti al paziente, ma in maniera molto rispettosa gli va fatto notare l'eventuale errore. Mai, e ripeto MAI, fare scenate davanti al paziente.

Nel volontariato è importante essere professionali, anche se non siamo professionisti, perché devi dare un senso di sicurezza al soccorso e ai suoi parenti.

Queste associazioni sono create e costruite interamente dai volontari (anche se a volte chi sta ai piani alti dell'amministrazione, se ne dimentica) e sono alla base della nostra concezione di soccorso. Le nostre ambulanze vanno a casa della gente, a stabilizzarle, per portarle al pronto soccorso, per ricovero o per esami non effettuabili su un furgone. Ma il paziente riceve assistenza medica già con l'arrivo dell'ambulanza; mentre, per esempio, in America, le ambulanze hanno a bordo Paramedici, che “parano” delle situazioni specifiche, ma il paziente riceve assistenza medica solo ed esclusivamente all'ospedale (lasciamo stare la faccenda delle assicurazioni, non c'entra niente adesso). C'è questa differenza sostanziale, che è possibile solo grazie al lavoro di volontari. Volontari seri.


Io sono molto contenta, e sempre entusiasta di fare la volontaria, ed è stato difficile doverne elencare gli aspetti potenzialmente negativi, ma è bene sapere a cosa si va incontro.


Quindi riflettete. Se il vostro unico motivo sono i crediti universitari, non imbarcatevi in quest'impresa. Sarebbero energie buttate, per voi, e problemi logistici per le associazioni.

sabato 14 marzo 2009

Diagnosi?

Questo sole mi mette di buon umore. E avrei voglia di scrivere, ma non so che cosa. Mi manca l'ispirazione. Sarà forse colpa di anatomia? Ci sta. Il mio cervello se ne occupa continuamente: stanotte ho sognato che stavo studiando anatomia. Il che mi spaventa molto... I miei neuroni non riposano nemmeno nel sonno!! Avrei trovato più giovamento se si fossero divertiti con uno dei miei soliti sogni assurdi (di solito in stile Fantasy) o ancora meglio un sogno erotico... E invece no! Ero lì che mi domandavo se il malleolo ulnare è il mediale o il laterale -.- Ovviamente, da sveglia, mi sono ricordata che l'ulna è nel arto superiore e che i malleoli sono processi sull'epifisi distale di Tibia e Perone.

Conclusione: LA MEDICINA FA MALE.

Comunque tornando all'ispirazione... Non ce l'ho. Ho due storie in testa che non vogliono uscire. Stanno lì, schiacciate dallo Sfenoide (per l'appunto -.-) e non riesco a sputarle fuori... Prima o poi si ribelleranno. Oppure soccomberanno.

Non abituatevi alla primavera, che l'allerta meteo della Protezione Civile ha detto che dovrebbe tornare freddo. Quindi copritevi se non volete l'influenza e un incontro ravvicinato del terzo tipo con il DOTTORE :D

mercoledì 11 marzo 2009

Marzo

"Cantando Marzo porta le sue piogge
la nebbia squarcia il velo
porta la neve sciolta nelle rogge
il riso del disgelo
il riso del disgelo

Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta
la penitenza vana
l'ala del tempo batte troppo in fretta
la guardi, è già lontana
la guardi, è già lontana"

La canzone dei dodici mesi
Francesco Guccini

lunedì 9 marzo 2009

Come allevare un coniglio nano

Visto che avevo scritto un post chilometrico, ho deciso di dividerlo. Ecco i link per arrivare a vari capitoli:

Introduzione,dati fisiologici del coniglio e generalità da sapere

Prima dell'acquisto dell'animale e scelta

Alimentazione

Convivenza con il coniglio e cure periodiche

Introduzione,dati fisiologici e generalità da sapere



Introduzione

Il coniglio, in generale, e i nani non fanno eccezione, è un ottimo animale da compagnia, che si adatta bene anche alla vita in appartamento, ma ha bisogno di continue cure quotidiane. Per esempio ha bisogno di essere lasciato libero fuori dalla gabbia, per fare esercizio fisico, interagire con noi, e giocare; ma in questi momenti, va anche sorvegliato, almeno i primi tempi, per educarlo a non danneggiare alcunché.


Il coniglio appartiene ad una categoria diversa degli animali domestici da compagnia usuali: cane e gatto, infatti, sono dei predatori, mentre il coniglio è una preda. L'istinto della preda non viene perduto nemmeno quando nascono in cattività. Quindi per avere un ottimo rapporto con questi animali bisogna guardarcene la fiducia. Se questo avviene, il coniglio è un animale molto leale, affettuoso ed educato.


Dati fisiologici del coniglio

Il peso varia da 1 kg a 8 kg, a seconda delle varie razze, ma la femmina è solitamente più grande del maschio. Hanno una temperatura corporea che varia dai 38,5°C ai 40°C; una frequenza cardiaca di 180-150 battiti al minuto, con una frequenza respiratoria di 30-60 respiri al minuto. In natura i conigli vivono in media tre anni, in cattività, se tenuti accuratamente possono arrivare a compiere 8-10 anni. Gli occhi dei conigli hanno una campo visivo di 190°, con un punto cieco davanti al muso e per afferrare il cibo, si aiutano con il tatto. Grazie a questa visione non si lasciano sorprendere dagli aggressori. Avendo abitudini crepuscolari, hanno una sensibilità alla luce otto volte superiore a quella umana: riescono infatti a vedere nella penombra molto meglio di noi. Il naso si muove in continuazione per annusare l'aria e percepire ogni possibile odore. Questo movimento è tipico di buona salute. Il muso è dotato di lunghi baffi, che sono organi di tatto. La dentatura è estremamente specializzata e complessa. Possiedono 28 denti: 4 incisivi superiori, 2 incisivi inferiori, sei premolari superiori e quattro inferiori, tre molari superiori e tre inferiori. Essi sono tutti a crescita continua: infatti i denti vengono largamente consumati nella masticazione (a causa dell'alimentazione particolare) e devono poter essere rimpiazzati. Una cattiva alimentazione può provocare il non consumo dei denti, che continuando a crescere possono arrivare a lunghezze tali da impedire all'animale di nutrirsi. La superficie inferiore delle zampe è coperta da uno strato di pelliccia protettiva. Ogni zampa anteriore possiede cinque dita, quelle posteriori, quattro; tutte le dita sono dotate di unghie, che sono a crescita continua e che, in natura, vengono consumate nello scavare le tane. Le orecchie sono strutture molto delicate e sensibili. oltre alla funzione uditiva, molto sviluppata e che permette ai conigli di anticipare i predatori, sono strutture utili alla regolazione della temperatura corporea: rappresentano il 12% della superficie corporea, e sono molto vascolarizzate, proprio per questo scopo. Infatti i conigli non possono sudare, né ansimare come i cani. In questo senso, i conigli sono simili agli elefanti africani, che usano le grandi orecchie per la regolazione termica del corpo.


Generalità da sapere

I conigli selvatici scavano nel terreno profonde tane. Esse sono molto complesse: con numerose camere e ingressi. Nelle tane passano la maggior parte del giorno, uscendo al crepuscolo e all'alba in cerca di cibo. I conigli vivono in gruppi familiari e gerarchici di sei-dieci esemplari, di cui il maschio e la femmina dominanti hanno il compito di comandare gli altri e di marcare (sia con urina che con la traccia odorosa delle ghiandole sotto al mento) il territorio. I conigli selvatici hanno come uniche armi per difendersi dai predatori il restare fermi immobili per non farsi individuare o scappare per nascondersi in tana. Questi comportamenti li ritroviamo anche nei conigli casalinghi: la mattina presto e il tardo pomeriggio sono più attivi; il coniglio marca il territorio per renderlo familiare (la sterilizzazione elimina l'abitudine dell'utilizzo dell'urina per marcare i territorio); cerca di nascondersi appiattendo il corpo contro il pavimento e le orecchie contro il corpo, oppure può tentare una fuga precipitosa, dopo un rumore improvviso.

Il coniglio è un animale estremamente delicato. Infatti, il coniglio possiede uno scheletro molto leggero (ma anche molto fragile) e muscoli molto ben sviluppati (grande forza); perché la sua unica arma difensiva, in natura (ma anche in casa, quando sanno di averla fatta grossa...), è rifugiarsi in tana. Detto questo è importante saper imparare a maneggiarlo: il coniglio, NON va afferrato per le orecchie (che sono strutture molto sensibili) e nemmeno per la “collottola”. Bisogna, invece, far scivolare una mano sotto il torace, bloccando delicatamente, ma con decisione, gli arti anteriori, mentre con l'altra mano, vanno bloccati quelli inferiori. Immobilizzati gli arti e sostenendo il peso dell'animale con entrambe le mani, si può sollevare e appoggiare contro il nostro torace.

I conigli si muovono saltellando.

Adozione del coniglio


Prima dell'acquisto dell'animale

Detto questo, prima di comprare l'animale, bisogna procurarci una gabbietta, con beverino e porta fieno. La gabbia deve avere delle caratteristiche precise: innanzitutto deve essere spaziosa, in maniera che il coniglio possa entrarci e saltare agilmente; deve essere formata da due pezzi: un fondo, con pareti rialzate, dove potremo depositare lettiera o truciolo per l'igiene del coniglio; e una parte formata da sbarre, che consento il giusto ricambio d'aria. Questa parte deve essere provvista di una porta laterale, utile al coniglio per entrare e uscire agilmente, e una porta-lucernario per permettere a noi di prendere agilmente l'animale. Entrambe queste porte devono poter essere chiuse in maniera sicura. Inoltre le due parti della gabbia devono potersi incastrare per formare un tutt'uno. Conviene anche comprare ulteriori lettiere (quelle da gatto) da lasciare in giro per casa, per le passeggiate del coniglio; comunque di solito, questo animale è molto pulito e tende a fare i suoi bisogni nella gabbia-tana per istinto: infatti in natura, le feci possono essere delle tracce per i predatori. Dobbiamo anche in casa. Non deve essere un luogo soleggiato (i conigli devono sempre avere un luogo ombroso in cui rifugiarsi) o comunque troppo caldo, e nemmeno una zona con forti correnti d'aria. Deve essere un luogo tranquillo, non esposto a rumori molesti, ma non isolato (il coniglio è un animale socievole e vuol partecipare alla vita della casa, mal sopporta la solitudine). Pensare a dove posizionare la gabbia Inoltre bisogna cercare un veterinario idoneo: deve essere specializzato in animali esotici (uno dei quali è il coniglio). Per trasportare l'animale dal veterinario, all'inizio, quando sono piccoli piccoli, basta una scatola da scarpe, poi è meglio fornirsi di una trasportino.


La scelta dell'animale

A questo punto c'è la scelta e l'acquisto dell'animale (o l'adozione), il soggetto:

Conviene dare un'occhiata anche alla gabbia in cui ha vissuto: deve essere spaziosa per tutti gli animali che contiene, non deve essere sporca, non ci deve essere presenza di feci molli, gli altri occupanti non devono sembrare malati. Nonostante tutte queste premure, è sempre meglio, portare il nuovo amico dal veterinario, per un primo controllo. Ricordate di chiedere al negoziante che tipo di dieta ha seguito fin'ora il vostro nuovo animale.

I conigli si possono adottare a qualunque età, se optiamo per un cucciolo, esso deve avere per lo meno sette-otto settimane di età. Attenzione ai negozianti furbi, che mettono in vendita conigli normali, all'età di tre-quattro settimane, spacciandoli per nani. Per quanto riguarda il sesso, fino al quarto mese, non è possibile stabilirlo, quindi prendete l'animale che vi piace di più, se esso si rivela maschio i problemi maggiori che potete incontrare arrivano dopo la maturità sessuale e sono l'abitudine a spruzzare urina per marcare il territorio e la frustrazione dovuta all'impossibilità di accoppiamento, entrambi risolvibili con la sterilizzazione. Se femmina, invece, può andare in contro a pseudogravidanze, ma non è necessario che sia sterilizzata.

Un coniglio, può vivere anche senza compagni della sua specie, ma possiamo anche decidere di prendere più individui. In quel caso è meglio prenderli della stessa età, possibilmente della stessa cucciolata, e dobbiamo essere pronti a sterilizzarli, soprattutto se di sesso diverso (per prevenire gravidanze indesiderate), ma anche se gli individui sono di sesso maschile (che dopo la maturità sessuale sono incompatibili, anche se cresciuti insieme da piccoli). Per le femmine non è necessario se sono cresciute insieme. In questo caso dobbiamo assicurarci che tutti gli individui abbiano spazio a sufficienza.

Alimentazione


Alimentazione

I conigli sono prettamente erbivori. I conigli possiedo un apparato digerente molto particolare e delicato, per cui la dieta è di fondamentale importanza. Il coniglio di casa si deve alimentare esclusivamente di fieno, erba, vegetali freschi e pellet. Il fieno deve essere sempre presente,a disposizione dell'animale, in grandi quantità. Il pellet è un alimento confezionato per il coniglio. A questo tipo di alimento bisogna porre particolare attenzione, perché esso è molto nutriente e può contenere sostanze inadatte all'organismo del coniglio. Leggendo l'etichetta, bisogna scegliere il prodotto che più si avvicina a questi valori percentuali:

Inoltre non deve contenere prodotti di origine animale (farine e latte); ed è meglio se è povero di cereali. Da evitare i mangimi che non espongono le percentuali. Siccome è molto nutriente va razionato. Se il coniglio soffre di obesità, questo alimento si può eliminare dalla dieta.

Ai conigli possono essere somministrati vegetali freschi, ma bisogna farlo gradualmente e con attenzione, specialmente dopo l'acquisto. Spesso, infatti, i negozi abituano i conigli ad una dieta secca (cioè di fieno e pellet) e l'introduzione repentina di sostanze fresche (e quindi molli) può causargli forti diarree. Per evitarlo, si devono somministrare questi alimenti con gradualità fino ad abituare l'organismo del nostro amico peloso. Potenzialmente possiamo dargli ogni tipo di vegetale che mangiamo anche noi umani, ma facendo attenzione a quelli che gli causano feci molli. I vegetali, per essere somministrati al coniglio devono essere freschi, lavati bene e asciugati, a temperatura ambiente, privati di eventuali parti guaste o appassite. Particolare attenzione va fatta nella somministrazione di spinaci e di tutti i tipi di cavoli, che è meglio dare saltuariamente. Da NON dare mai sono le foglie di pomodoro e le patate.
Altre erbe selvatiche da evitare sono: anemone, belladonna, calla, cicuta, convolvolo, croco, digitale,giusquiamo, linaria, morella, mughetto, papavero, ranuncolo, sambuco, vitalba. Quindi bisogna evitare di raccogliere erba dai bordi delle strade o in altre zone, se non siamo capaci di riconoscerle. Attenzione alle seguenti piante da appartamento: dieffenbachia, oleandro, rododendro, stella di natale; sono velenose per i conigli. La frutta è molto dolce, perché ricca di zuccheri. La si può usare come premio, ma con parsimonia, perché può indurre all'obesità. Le erbe, come l'erba medica, il tarassaco, la malva, la melissa, ed altre si possono somministrare sia fresche che seccate (quest'ultime si trovano in commercio). L'acqua deve essere sempre a disposizione, fresca e pulita. Va cambiata tutti i giorni, sia all'interno dell'abbeveratoio o beverino, che in un'eventuale ciotola (meglio se di materiale abbastanza pesante per non essere rovesciata).
La dieta si cambia gradualmente: diminuendo la precedente e contemporaneamente aumentando la nuova.

Gli alimenti da evitare: biscotti, cereali zuccherati, cioccolata, cracker, dolci, fette biscottate, focacce, grissini, merendine, pane e pasta. Inoltre: il pane secco non fa bene ai denti, lo yogurt fa male, il gradimento del coniglio verso un alimento non significa che esso gli faccia bene, il digiuno non fa bene in caso di diarrea, e il lassativo per gatti non previene l'accumulo di pelo nello stomaco.

Convivenza con il coniglio,cure e linguaggio





Convivenza con il coniglio


Il primo giorno nella nuova casa il coniglio deve essere lasciato in gabbia, per dargli il tempo di iniziare ad ambientarsi. All' inzio è bene continuare la dieta che l'animale seguiva quando stava al negozio, anche se inadeguata. Provvederemo poi a cambiarla con una migliore. I conigli socializzano facilmente anche con gli umani, ma bisogna procedere con gradualità. Per fare amicizia con il coniglietto, occorre chinarci al fianco della gabbia, parlandogli con voce calma e muovendoci lentamente. Lasciamo che il coniglietto ci annusi le dita tramite le sbarre: l'olfatto è importante per riconoscere i membri della “famiglia lapina”. Quando il coniglio, mangerà, si pulirà e si sdraierà tranquillamente con le zampe allungate, significa che si si sta definitivamente ambientando.

A questo punto, tenendo in mano un piccolo dono, come un pezzettino di carota, mela o banana, sdraiatevi a pancia in giù e lasciate uscire il coniglio dalla sua gabbia. Non aspettatevi che il coniglio si avvicini a voi immediatamente. Restate tranquilli e pazienti, anche se ci vuole un'ora o più. I conigli sono per natura curiosi, e probabilmente, prima o poi si avvicinerà per annusarvi, e magari salirà anche sulla vostra schiena per dare un'occhiata in giro. Se il coniglio è molto timido, resistete alla tentazione di avvicinarvi per primi e accarezzarlo. Piuttosto, lasciate che vi annusi, che salti su di voi e che prenda confidenza col vostro odore. Solitamente, quando vedrà che può muoversi attorno a voi senza esser toccato o preso, imparerà che non siete un pericolo.

Se il coniglio avverte l'odore del dono che avete, ed arriva a indagare, tenete in mano il cibo mentre lo rosicchia, invece di lasciare che lo afferri e scappi a mangiarselo nascosto. Questo stabilirà che può tranquillamente mangiare in vostra presenza senza temere di esser preso o costretto.

Cercate di fare questo "momento di gioco" ogni giorno finché diventa un'abitudine, ed il coniglio perde la sua diffidenza verso di voi. L'accarezzarlo deve arrivare gradualmente. Allungare un dito o una mano per farlo annusare può essere un approccio gentile, e magari vi permetterà di accarezzargli la testolina, le orecchie o le guance. Ci sono alcuni punti preferiti dai conigli per le carezze, e un coniglio timido solitamente preferirà lasciarsi accarezzare la testa piuttosto che la schiena o altre zone dove non può tenervi d'occhio. Se il coniglio si ritira dal vostro tentativo di accarezzarlo, lasciatelo fare. Siate pazienti e non forzate mai nulla. Non inseguite MAI il coniglio. I conigli di solito non amano essere presi in collo, preferiscono starsene accoccolati a terra, con noi sdraiati vicino (come un loro compagno coniglio!). È meglio non forzarli in atteggiamenti che per loro possono essere anche paurosi. Va ricordato che ogni coniglio ha la sua personalità: esistono quelli coccoloni, che adorano stare in collo, ma anche quelli che invece non lo apprezzano e hanno un carattere più schivo. Il metodo migliore per comunicare con il nostro coniglio è guadagnarne la fiducia, e con pazienza, capirà che non siamo pericolosi.

È preferibile cercare di proteggere i fili elettrici e la tappezzeria, rendendoli inaccessibili all'animale. Infatti queste cose sono molto pericolose per la sua salute e anche per quella di questi oggetti. Inoltre è bene tenere presente che un coniglio salta molto agilmente (anche sopra a sedie e tavolini), e quindi bisogna rendere inaccessibili anche cose preziose, fragili o cose pesanti (che potrebbero cadergli addosso). Anche i vasi con le piante sono un pericolo per i conigli: che possono mangiare delle piante non consone alla sua fisiologia. Bisogna stare attenti ai cibi e ai sacchetti di plastica -soprattutto quelli della spazzatura- lasciati in giro. Per evitare il danneggiamento dei mobili non si può far altro che deviare il suo normale istinto a rosicchiare su oggetti sicuri come un pezzo di legno non trattato, un cesto di vimini e i suoi giochini.


Cure periodiche

Per accudire in maniera corretta il nostro coniglietto, tutti i giorni, dobbiamo:

  • cambiare l'acqua dell'abbeveratoio;
  • fornire fieno fresco e pellet;

  • togliere dalla gabbia i vegetali avanzati dal giorno prima e sostituirli con altri freschi, lavati e a temperatura ambiente;

  • controllare l'aspetto delle feci per capire se ci sono problemi intestinali;

  • pulire la gabbia, cambiando la lettiera. La puliremo da cima a fondo almeno una volta alla settimana;

  • giornalmente bisogna controllare che non ci siano scoli e incrostazioni intorno agli occhi, al naso e dentro le orecchie; lo scolo del naso è difficile da individuare, perché il coniglio si pulisce spesso, ma basta osservare l'interno delle zampe anteriori: se non sporche può essere indice di uno scolo nasale. Se al coniglio prudono le orecchie (possibilità di un'otite parassitaria), allora scuote la testa;
  • ogni sei mesi circa, i conigli vanno vaccinati contro la Mixomatosi e la Malattia Emorragica Virale, entrambe letali per il coniglio.

Il mantello del coniglio va spazzolato regolarmente, soprattutto nei conigli a pelo lungo (angora e testa di leone). Inoltre bisogna fare attenzione alle unghie, che come i denti crescono continuamente e visto che l'animale non ha modo di limarsele da solo, scavando, vanno regolarmente tagliate con delle tronchesine da gatto o va fatto fare al veterinario. Non c'è bisogno di fare il bagno a questi animali, soprattutto se ammalati e debilitati. Di solito si puliscono da soli, in caso di mantello molto sporco è auspicabile usare un semplice panno umido. Nel caso che un bagno si proprio inevitabile, fate in modo che l'acqua sia tiepida e dopo asciugate il vostro animale con cura, all'interno di un asciugamano, mentre lo coccolate.


Linguaggio lapino


Non è difficile capire i conigli, basta osservare il loro linguaggio del corpo, visto che non emettono molti suoni:

  • Se stano schiacciati a terra, immobili, con le orecchie appiattite all'indietro e gli occhi sbarrati, sono spaventati e cercano di non farsi vedere. Lasciateli tranquilli, potreste spaventarli ancora di più.

  • Se battono la zampa posteriore per terra, con forza, vuol dire che sono spaventati o eccitati da qualcosa.

  • Se stanno ritti sulle zampe posteriori, facendo "l'omino", stanno controllando i dintorni con un'ampia panoramica, oppure vogliono rosicchiare più in alto o mendicare cibo da noi.

  • Ora del bagno: se li vedete scrollare le zampe anteriori, stanno per cominciare a lavarsi
  • Se stanno sdraiati su un fianco, con le zampe posteriori distese e gli occhi semichiusi: hanno sonno e vogliono dormire.










  • Se si rotolano per terra (soprattutto dopo essere piombati giù di botto come colpiti da infarto) è un segnale di grande benessere e relax.





  • Vi toccano gentilmente con il naso: è il modo in cui i conigli salutano; può voler dire anche che sono in cerca di coccole.









  • Vi scontrano con il muso, con forza: questo significa che non vogliano essere disturbati o toccati.

  • Si leccano o vi leccano: i conigli affiatati si leccano e si lavano a vicenda. Se vi leccano la mano o anche i vestiti, significa che gli piacete molto!

  • Se stanno raggomitolati come una chioccia che cova, con le orecchie all'indietro, e aria rilassata: si stanno riposando.


    NON ACCAREZZATEGLI SOTTO AL MENTO O SUL PANCINO, SONO PUNTI MOLTO PARTICOLARI, A LORO NON PIACE ESSERE TOCCATI Lì!









Sitografia

www.aaeconigli.it

www.amiconiglio.it

www.bunnies.it

www.casafreccia.it


Bibliografia

Marta Avanzi “ Il coniglio nano e le altre razze da compagnia” Ed. De Vecchi.


Ulteriori Fonti

Il veterinario delle mie due conigliette: Dr. Pozzi.




sabato 7 marzo 2009

Non solo Medicina...

"Sei la terra e la morte.

La tua stagione è il buio

e il silenzio. Non vive

cosa che più di te

sia remota dall’alba."

Cesare Pavese.


Cammino nella notte.

Solo il rumore dei miei passi e del mio respiro interrompe l’innaturale silenzio della città. Sento ancora l’odore del sangue fresco nelle mie narici, ma pian piano si mischia all’odore di umidità presente nell’aria. Finalmente il mio respiro si calma.

La città è ancora silenziosa, ma domattina avrà molto per cui fare rumore: ho appena ucciso un uomo. L’ennesimo di stanotte, di una vita. È il mio lavoro, anche se ingrato. Nonostante tutto ho ancora addosso il piacere che mi ha creato il terrore che ho scorto negli occhi di quell’uomo, mentre gli recidevo le connessioni cerebrali.

Quasi dimenticavo; devo rimettermi i guanti…

Si, uccido e provo piacere nel farlo, ma io sono costretto a eseguire questo compito. Gli uomini non capiscono che io devo esistere perché io sono la persona che si assume la responsabilità di rendere certa la condizione di morte, senza la quale, la vita non avrebbe senso. Io sono indispensabile perché io sono l’erede della morte.

Mi fermo. Il silenzio mi avvolge innaturale. Finalmente sono arrivato: questa è la casa. La studio un attimo, poi mi guardo intorno e mi libero della giacca: due ali di piume nere si sgranchiscono, imprimendo il proprio profilo contro la pallida luce lunare. Con un guizzo mi libro in volo. Mi accosto alla finestra della camera da letto e sbircio dentro: il morto inconsapevole sta dormendo con la moglie. Apro la finestra senza difficoltà, ha una vecchia serratura. Entro e giro intorno al letto: lo guardo indifferente, mi tolgo un guanto e lo tocco sulla fronte. Una pallida e inquietante luce azzurra scaturisce dalla mia mano: adesso ho trenta secondi per decidere come farlo morire. Nel frattempo lui inarca la schiena, spalanca gli occhi e mi scorge nella penombra. La luce della luna filtra dalla finestra e si rispecchia nei suoi occhi: è terrorizzato. Mi guarda implorante mentre un’arteria esplode dentro la sua testa; emorragia cerebrale, questione di secondi e il cervello non potrà più provvedere alle principali funzioni vitali. La vita gli scivola via, mentre il suo corpo si rilassa. Esco come sono entrato.

Prendo un foglio dalla tasca dei miei pantaloni e traccio un segno sul nome dell’uomo: è il penultimo. Sono quasi giunto alla mia meta. Ogni angelo della morte deve adempiere al suo compito con un certo numero di trapassi, nell’arco della sua vita, e deve essere in grado di lasciar un erede.

Gli uomini si immaginano ancora la morte come “la Signora con la Falce”; beh, non è più così. Io sono quello che resta di questa mitica figura. La Falce è andata perduta. Quest’arma è stata motivo di competizione per molto tempo nella nostra dimensione. Le famiglie degli dei della morte si sono scontrati a lungo per poterla avere. La Falce, infatti, è un’arma particolare: può scegliere di essere usata solo da chi reputa più degno, donandogli l’immortalità. Nonostante questo la Falce è un’ amante difficile e se non riesci più a soddisfarla può toglierti tutto ciò che ti aveva donato. Adesso quest’arma è dispersa e non si è più mostrata a nessuno. Gli dei della morte si sono decimati, fra le continue guerre interne, finché non è rimasta solo la mia famiglia, di cui io sono l’ultimo membro. Ma nonostante il sangue divino che ho ereditato, sono molto più debole rispetto ai miei antenati: secoli di forzati accoppiamenti con gli umani ci hanno indebolito lentamente, portando alla produzione di maggior sprazzi di coscienza umana e alla diminuzione dei normali poteri di un dio.

Io, infatti, non sono più capace di uccidere “a distanza”, cioè senza essere strettamente collegato al luogo dove deve avvenire la morte, come facevano i miei antenati. Ma devo cercare e toccare le vittime, che solo così risentono dei miei poteri. Questa situazione mi crea molti inconvenienti, come toccare e uccidere la persona sbagliata, come accadde con lei…

Da quel momento, porto i guanti, che svigoriscono i miei poteri.

Uccidere una persona che non deve morire comporta l’indebolimento dei poteri divini, ma è una condizione necessaria, che deve avvenire almeno una volta, comportando la scoperta dei propri poteri. A me accadde a quindici anni.

Da quando lei morì per mano mia, per una carezza, non ho mai smesso di uccidere e adesso io sono giunto alla fine della mia vita come dio, della mia vita in generale, ma non ho voluto preoccuparmi del mio erede. Sono consapevole che la mia scelta squilibrerà le leggi naturali, ma sono troppo umano per permettere a un altro individuo di passare quello che ho dovuto affrontare io, anche se mi sono abituato a questa vita, che nonostante tutto mi ha fatto provare piacere e gioia. Adesso voglio solo morire.

Dopo tante uccisioni, voglio morire… per poter rincontrare lei…

Si sta facendo giorno. È ora di tornare a casa. Decido di volare, tanto è ancora presto e non c’è rischio che qualcuno mi veda. E poi queste ali sono una delle poche cose positive che mi ha concesso la mia natura divina. Solo la mia famiglia le possiede. Crescono solo quando si è coscienti della propria natura, fra dolori atroci. Mi piacciono molto, anche se mi ricordano che cosa ho fatto a Lei. Ovviamente, sono costretto a nasconderle, di solito...

Arrivo a casa in un lampo, volando. Apro la porta e la richiudo dietro di me. Adesso solo odore di casa nelle narici. Tranquillità. Ma… alzo gli occhi ed è lì: la Falce.

Mi aspettava. Ha fatto la sua scelta. Io sono il prescelto. Dopo secoli... il primo prescelto, dopo secoli...

I miei occhi si inumidiscono e la vista si annebbia. Dovrò vivere un’esistenza eterna. Non potrò morire. Non potrò realizzare il sogno di rincontrarla. Mai…

Le lacrime cominciano a rigarmi il viso.

Cado. In ginocchio, a testa china, sono un uomo distrutto...

- Perché??? Perché io??!!?? Noooooo!!! - Urlo contro la Falce, ma lei non è altro che un oggetto, un oggetto magico, certo, ma non può capire i tormenti di un animo.

In un impeto di disperazione, afferro la falce e con un solo gesto, come per mietere del grano, mi prendo le vite di tutti gli esseri umani, la cui natura mi ha reso debole e disperato.


"Stella sperduta

nella luce dell’alba,

cigolio della brezza,

tepore, respiro –

è finita la notte.


Sei la luce e il mattino."

Cesare Pavese

- In the morning you always come back -

venerdì 6 marzo 2009

Who didn't read Macbeth?

Non sono impazzita. Mi sono dovuta "trasferire" su questo blog, come "compito d'esame" per il corso d'informatica. Infatti, il professore ci ha chiesto di creare una blog-classe per creare dei rapporti di cooperazione fra colleghi (ora studenti e in futuro, medici, si spera!!). Quindi, da adesso, le cazzate le scriverò qui :D