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martedì 18 agosto 2009

Sant'Elena

Anche oggi: studio... ma mentre facevo una breve pausa per ristorarmi, bevendo un bicchiere di tea verde alla menta appena tirato fuori di frigo (AHHHHH... queste si che sono soddisfazioni della vita!!), mi sono voltata e ho notato sul calendario che è il mio onomastico.
Oggi è Sant' Elena.
Non che io badi molto a queste cose, ma la leggenda di Sant'Elena è abbastanza interessante, per cui ve la racconto:

Prima di tutto, Elena è la madre di Costantino. Si, l'Imperatore. Si dice che la profonda fede, cristiana, della madre abbia influito sulle decisioni di Costantino, che in primo luogo, si convertì e poi, con l'Editto di Milano, diede libertà di culto ai cristiani. Ma la causa principale della santificazione di Elena è il viaggio che fece in Palestina. Durante questo viaggio, ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco distante la croce del Signore (riconosciuta grazie a un miracolo che fece appena fu toccata) e le due croci dei ladroni. Inoltre, Elena cercò e ritrovò la grotta della natività a Betlem e il luogo sul monte degli Olivi dove Gesù s'era intrattenuto con i suoi discepoli prima di salire al cielo. Tornata a Roma, Elena depositò nel proprio oratorio privato del palazzo Sessoriano (ora basilica di Santa Croce in Gerusalemme), una parte del patibolo di Cristo, il titolo che lo contrassegnò, uno o due chiodi, una parte della Santa Corona di spine e il braccio trasversale della croce di Disma, il buon ladrone. L'imperatrice inviò un'altra parte del Santo Legno a suo figlio, a Costantinopoli, mentre la maggior parte fu lasciata a Gerusalemme, in un astuccio d'oro, d'argento e pietre preziose.


Ma non è finita! Ci sono leggende sui chiodi della croce di Cristo!, ve la cito testualmente dal sito www.santelena.it:

"Secondo Sant'Ambrogio, contestualmente alla Croce, Sant'Elena "cercò i chiodi con i quali fu crocifisso il Signore, e li trovò. Da uno di essi fece ricavare un morso, l'altro lo inserì in un diadema; uno lo fece servire a scopo di ornamento, l'altro a scopo di pietà (...). Mandò pertanto al figlio Costantino il diadema tempestato di gemme, tenute insieme dalla gemma ben più preziosa della Croce della divina redenzione, legata al metallo, e gli mandò anche il morso. Costantino li usò entrambi, e trasmise la propria fede ai successori".
Il Santo Chiodo adattato a diadema, secondo la tradizione, sarebbe quello oggi conservato a Monza, nella Corona Ferrea, ma la piatta e sottile verga metallica circolare cui sono legate le varie placche in oro, da recenti analisi, è risultata essere d'argento brunito.
Il chiodo trasformato in morso per il cavallo di Costantino, invece, sarebbe stato donato dall'imperatore Teodosio a Sant'Ambrogio, che lo depose nella chiesa milanese di Santa Tecla. Di qui, nel 1461, esso fu solennemente traslato nel nuovo Duomo e chiuso in una nicchia sopra l'arcata absidale, ad oltre trenta metri d'altezza, raggiungibile tramite un apposito congegno elevatore detto nivola. Proprio la presenza di una reliquia tanto insigne avrebbe indotto Ambrogio, nel pronunciare il discorso funebre per Teodosio, a quella lunga digressione sulle reliquie gerosolimitane scoperte da Elena, ma si tratta di un'ipotesi molto contestata dagli storici.
Un altro chiodo fu invece lasciato nel suo aspetto originale e si conserva oggi nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, dopo che l'imperatrice, nel viaggio di ritorno dai Luoghi Santi, lo ebbe immerso nel mare legato a una corda, per far cessare una terribile tempesta. Anche numerose altre chiese, a Venezia, Napoli, Colonia, Treviri, Cracovia, Madrid, Parigi e altrove, vantano il possesso di qualche Santo Chiodo, ma quando non si tratti di semplici falsi, il più delle volte tali presunte reliquie risultano essere semplici copie di quella venerata a Roma, santificate ex contactu, secondo una prassi che rimonta ai primi secoli della Chiesa, o al massimo forgiate aggiungendovi della limatura del chiodo autentico, mancante della punta anche per questo motivo."


Beh, a me, la storia di Sant'Elena imperatrice ha colpito molto... la sentii per la prima volta in uno speciale di "Atlantide" o un programma simile, se ritrovo la puntata, metto il link. Se non mi sbaglio, lì sostenevano che uno dei chiodi di Cristo fosse stato fuso nello scettro di Costantino e che sia per quello che l'Imperatore arrivò dove è arrivato... Chissà :)

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