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Sono troppo caotica per definirmi in poche parole, ma come diceva Nietzsche "bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante"...

venerdì 28 agosto 2009

Uhm...

... c'è qualcosa che non torna...

Che dire: è proprio un bel periodo [di merda! -.-] per il Leone! Le stelle prevedono una giornata all'insegna della perspicacia, della creatività e della buona riuscita negli affari, specie quelli di cuore [...allora sicuramente richiamerò il mio primo amore, guarda... n.d.r. la sera l'ho rincontrato dopo anni, ANNI, e manca poco sviene!, ovviamente non mi ha salutata -.- non avevo dubbi!]. La tua determinazione e la carica sexy danno più efficacia alle proposte d'amore [Sieee, questa l'è bella!!]. In campo pratico approfitta di questo momento di grande energia mentale per risolvere situazioni confuse [troppe sono] e firmare un contratto importante. In arrivo e in uscita sms e mail che allargano il cuore [veramente solo messaggi litigiosi e proposte di discoteche dopo cena, ma vi paio i' tipo io??? -.- sulla sera sono migliorati: parlavano di fumetti e L'Aquila].

Mah. Colei che scrive quest'oroscopo dovrebbe darsi all'Ippica...

Parlando di cose serie.

No, non di tarocchi.

Ho letto un libro che ho trovato interessante. Un saggio psicologico sui matricidi. S'intitola "I giorni dell'ira" ed è scritto da un magistrato, Giancarlo De Cataldo, e da uno psicologo, Paolo Crepet. In questo libro sono raccontati quattro casi, sotto forma di diari, o comunque di cronache dal punto di vista dell'assassino. La cosa su cui marcano molto gli autori è che noi fughiamo queste realtà e cerchiamo di dare loro un'accezione anormale, "cattiva". In realtà queste vicende non hanno niente di anormale, ma, semplicemente, nascondono un disagio molto più grande di quello che uno può immaginare e che ha radici profonde e lontane. A volte è il genitore stesso che ha un proprio disagio a causa del quale dà un feedback negativo al figlio, che non riesce a trovare un suo equilibrio. Un libro che fa riflettere su come ogni nostro minimo comportamento possa seminare in chi ci sta intorno ansie, dubbi, angosce, dolori e disagi. Un libro che invita alla conoscenza profonda degli altri non solo tramite la conversazione, ma con l'osservazione e l'indagine. Un invito ad una pratica che ci può tornare utile in quella che sarà la professione di medici; che sarebbe opportuno che venisse applicata anche da educatori, genitori, in particolar modo, ma anche da persone comuni, più o meno in contatto con il pubblico...

Continuando con le cose serie.

In questo periodo ho incontrato un sacco di gente. Come dicevo a Giulia ieri, le persone devono colpirmi, in qualche modo, così io mi affascino, m'incuriosisco e le conosco. Di solito queste persone mi rimangono nel cuore, anche se, a distanza di anni posso non ricordarmi più i loro nomi. Queste persone non fanno parte della folla che circonda ognuno di noi. Ma sono bensì individui.

Bene, arriviamo al punto. Una di queste persone l'ho definita disinteressata (a dir la verità sono due le persone che ho definito così nell'ultimo periodo). Per disinteressata non intendo un menefreghista o uno che fa le cose tanto per fare, ma piuttosto uno che fa PER FARLE. Mi rendo conto che la differenza è lieve e cercherò di spiegarmi meglio. Una persona si può interessare in molti modi, il disinteressato, che NON ha mancanza di interesse è una persona che si interessa senza doppi fini. Che non lo fa per una forma di egoismo altruista (cioè perché la soddisfazione di quello che fa lo gratifica e quindi lo fa per il proprio star bene), che non lo fa perché vuole qualcosa in cambio (perché vuole un favore o ci prova tentado di sfruttare la situazione a suo vantaggio), ma fa per fare. Il fare per fare è mosso dalla visione del mondo e dal concetto di "giusto/sbagliato", "bene/male", che ognuno ha elaborato dentro di se. Con questo discorso non voglio assolutamente dire che esistono persone migliori di altri. Io odio le categorizzazioni. Per fortuna o per disgrazia, siamo tutti ugualmente diversi e ugualmente simili. Ci sono solo persone che dedicano la loro vita agli altri e lo fanno in molti modi e maniere, che possono apparire più o meno "giuste". Sono i Gandhi, i Che Guevara, le Madri Teresa di Calcutta, i Vash the Stampede (o meglio le Rem che ci stanno dietro :P Scusate sono pur sempre una Nerd), i Nelson Mandela e i Gesù Cristo, che attraversano questa terra. La vita spesa per gli altri è la vita migliore che uno può vivere, ma "non fare del bene se non sopporti l'ingratitudine" (Confucio).
Anche i medici, nel loro piccolo, spendono la vita per gli altri... Speriamo di riuscirci al meglio :)

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