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Sono troppo caotica per definirmi in poche parole, ma come diceva Nietzsche "bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante"...

mercoledì 2 settembre 2009

Quella scritta in corsivo è ancora viva?

"...dì le parole del dolore: perché il dolore muto sussura al cuore un peso che lo rompe."
MACBETH Atto IV, scena III

Un rumore sordo.
Chiudo gli occhi e tendo le orecchie. Sono sicura di averlo sentito. Un rumore sordo, come un ramo che si spezza. Ma non ci sono rami qui intorno. Eppure il rumore l'ho sentito distintamente...

Dimmi: dove dimorano le gioie passate o gli amori del passato?

Riapro gli occhi: tutto sembra uguale, ma niente è come prima.
Si è steso sul mondo un velo, un velo opaco. Un lieve sfumatura grigia nei colori delle cose, una nota stonata nei toni delle voci delle persone che mi circondano, una fragranza sgradevole nella miscela dei profumi della natura... tutto è reso un po' più spento, opaco e vuoto. Guardo: c'è "solo la differenza tra la verità e la menzogna, tra il coraggio e la vigliacchieria"... tutta la differenza del mondo.

Dimmi: dove dimorano i pensieri dimenticati finché non li richiami?

Continuo a guardare. Tutto mi sembra così irreale, così senza senso, così inutile. Perché? Prima non era così. Prima di quel rumore, tutto risplendeva di luce propria, tutto era reale, vivo. Distrattamente, mi appoggio una mano sul petto. Ancora non capisco... Cos'è successo? Ma poi qualcos'altro mi distrae. Lì, dove sistole e diastole si inseguono perennemente; lì, dove dovrebbe esserci un classico battito; lì, c'è solo un gran silenzio... Vorrei urlare. Urlare tutto l'orrore che questa scoperta mi genera. Ma non ci riesco. Solo mute lacrime discrete...
Mi si è spezzato il cuore. Ecco spiegato il rumore. Adesso, così malridotto, il mio cuore può solo tacere... e io posso solo esistere.


Dimmi cos'è giorno e cos'è notte per chi è sommerso dal dolore
dimmi cos'è un pensiero e di che sostanza è fatto
dimmi cos'è la gioia e in che giardino nascono le gioie
e in che fiumi annegano i dolori e quali sono i monti
dove fluttuano le ombre dello sconforto
e dove le case che abitano i derelitti
ubriachi di dolore, dimenticati, e resi muti dalla gelida disperazione?
William Blake


"Museum of Past Affections" - Lifelover

I stare out the window,
everything is so bleak

Old wounds, unclean dusty wounds
I shall repress it all

Sterile, distant buildings,
a thousand endless fucking streets,
roads to the last unwilling breath

Memories and melancholy,
despair and depression
The endless hall of omission
Fuck this, I don't care

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