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Sono troppo caotica per definirmi in poche parole, ma come diceva Nietzsche "bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante"...

martedì 29 settembre 2009

Who watches the watchmen?


"Sono su Marte. In un luogo senza orologi, senza stagioni, senza clessidre dove intrappolare la sabbia rosa. Sotto di me, nella sabbia, si nasconde la forma segreta della mia creazione, sepolta nel futuro della sabbia. Mi levo nell'aria rarefatta. Sono pronto a iniziare. Un mondo cresce intorno a me. Gli sto dando forma io o i suoi contorni prestabiliti guidano la mia mano? Nel 1945 le bombe cadono in Giappone, gli ingranaggi cadono su Brooklyn, semi del futuro, sparsi a caso... Senza di me, le cose sarebbero state diverse. Se il ciccione non avesse calpestato l'orologio, se non l'avessi lasciato nella camera dei test... È colpa mia quindi? O del ciccione? O di mio padre, per aver scelto la mia carriera? Chi è il responsabile? Chi crea il mondo? Forse il mondo non viene creato. Forse niente lo è. Semplicemente è, è stato, sarà... Un orologio senza orologiaio. Sono su un balcone di sabbia rosa trasformatasi in vetro. Brilla nel sole del mattino vecchio di dieci minuti. La luce di due ore fa sta per raggiungere Plutone. Se avessero telescopi abbastanza potenti potrebbero vedermi: la fotografia nella mia mano che cade... che giace ai miei piedi nella sabbia. Sono in piedi su una scala anti-incendio, nel 1945, cerco di fermare mio padre, di prendergli gli ingranagggi e le molle, e di rimetterli insieme... Ma è troppo tardi, lo è sempre stato, lo sarà sempre."

Dr Manhattan - Watchmen, capitolo IV

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